Yuu Iwakuni 2009
La pratica del Tenjin Myoshin Ryu nel nostro Dojo, avviene sotto la guida del M° Nakashima Atsumi 57^ generazione della scuola. La Tenjin Myoshin Ryu è un scuola di Ju Jutsu direttamente connessa alla Katayama Hoki Ryu in quanto fondata in origine da un Katayama Hoki no Kami, forse Hisayasu o il primo figlio Hisakatsu, e risente per questa ragione delle influenze della Takenouchi Ryu, ma anche della Kashima Shinto Ryu.
L’insegnamento era indirizzato verso una classe sociale di cittadini comuni, contadini o mercanti quindi, che non possedevano armi nel senso letterale, non avevano alcun tipo di addestramento militare ed erano, sostanzialmente, abbastanza poco raffinati nei modi e nell’educazione e, dediti principalmente al lavoro, con poco tempo per esercitarsi. Il Maestro fondatore, invece, provenendo da una casta e da una scuola di Samurai, era ben addestrato all’uso della strategia delle armi e ne conosceva bene i pericoli. La maggior parte delle tecniche praticate incentrate per il 70% su atemi (colpi al corpo) e percussioni, sono pensate con l’intento di
non permettere all’avversario di metter mano ad una eventuale spada o a qualsiasi altro tipo di armamento. In altre parole sono il più delle volte molto dolorose durante tutta l’esecuzione della tecnica proprio per evitare qualsiasi tipo di reazione istintiva dell’avversario. Tutte le azioni sono molto semplici ed immediate, spesso ripetitive, proprio per permettere l’acquisizione dei concetti base e si utilizzano con regolarità punti di pressione, torsioni, leve, compressioni e molti atemi spesso doppi, ovvero portati contemporaneamente con braccio e gamba. Non mancano alcune proiezioni eseguite sempre con gli arti in leva articolare.
Molto interessante è la catalogazione delle tecniche che, divise come nella maggior parte delle Ko Ryu nei livelli Omote, Ura ed Okuden, prendono i nomi da aspetti comuni della vita quotidiana dei contadini e della natura. Il primo gruppo Omote, ad esempio, è suddiviso in sotto gruppi come Nishin Idori (i due principi in seiza; Yin e Yang) o Gogyo I Tachiai (i cinque elementi in piedi: legno, fuoco, terra, metallo ed acqua), e catalogano tecniche come Sekirei (cutrettola), Sharin (
ruota del carro), Kawazu tori (prendere la rana), Kataha dori (prendere una sola ala), Tomo cidori, (amico piviere) e così via. Ultima nota: i contadini non avevano tatami (tappeto da allenamento) o sale di allenamento dedicate, ne consegue che anche le tecniche di caduta siano leggermente diverse da quelle che comunemente pratichiamo sui nostri comodissimi tatami. Spesso, infatti, per attutire le cadute eseguite sulla sabbia o sulla terra, il Tenjin Myoshin Ryu anticipa l’impatto con il suolo con i piedi tenendo il bacino e la nuca ben distaccati da terra.
Il tempio di Sakaki Hachimangu, visibile nel video, era il tempio di famiglia del clan Kikkawa nel paese di Yuu vicino Iwakuni, ed era uno dei templi in cui i contadini, al termine del lavoro nei campi, si radunavano per esercitarsi nella pratica del Tenjin Myoshin Ryu nel sagrato esterno.