ASAYAMA ICHIDEN RYU TAI JUTSU
Coesistono varie leggende circa la nascita di questa scuola tuttora molto diffusa in Giappone. Alcune raccontano che fu fondata nel 1566 da Asayama Mitsugoro Ichidensai.
Figlio di un esperto militare, Asayama Genban Minamoto no Yoshitada Ichiyosai alle dipendenze di Akai Aku Uemon Kageto (signore delle regioni di Amada ed Hikami), pare che questi a 12 anni fu illuminato in sogno da Fudo Myo Oh e che questo sogno gettò le basi per il successivo sviluppo dello stile. Altre fonti, invece, affermano che la dinastia dell’Ichiden Ryu abbia avuto origine con Mondonosho Norikichi che insegnò ad Asayama Ichidensai Shigetatsu tramite un suo allievo: Kuniie Yauemon. Secondo altri ancora, invece, il fondatore studiò con molti maestri dell’epoca: Kamiizuni Hidetsuna, Okuyama Saemondayu, Nakamura Senjuro ecc.
Al di là della reale origine dello stile, comunque, sta di fatto che la scuola, da subito, si diffuse ampiamente in molti rami distinti che non solo sottolineano notevoli differenze tecniche e stilistiche tra di loro, ma che conservano anche tradizioni diverse circa le proprie origini. In ogni caso inizialmente venne praticata ampiamente nell’area sotto il controllo del clan Aizu, ovvero nella stessa zona dove ebbe origine la Daito Ryu , e per questa ragione e per la somiglianza di alcune azioni tecniche, potrebbe aver influenzato anche la Daito Ryu stessa.
Il bagaglio tecnico della scuola si divide in tre gruppi principali che ne evidenziano il carattere “nobile” in quanto scuola dedita all’addestramento di Samurai:
· Ten no maki
· Jin no maki
· Chi no maki
Il Ten no maki, ovvero il “rotolo/libro del cielo”, tratta lo studio del Ken Jutsu e quindi del maneggio della spada.
Il Jin no maki, il “rotolo/libro dell’uomo”, è incentrato nello studio del maneggio del bo: il Bo jutsu
Il chi no maki, il “rotolo/libro della terra” invece affronta lo studio del combattimento disarmato.
La pratica nel nostro dojo avviene seguendo gli insegnamenti del M° Atsumi Nakashima, Menkyo Kaiden della scuola, che ci ha trasmesso il Chi no maki, ovvero il Tai Jutsu, organizzato in cinque sottogruppi:
· Chi no maki jodan
· Chi no maki chudan
· Chi no maki gedan
· Okuden no kurai
· I dori no kurai
Come mostrato nei video i kajo (tecniche- esercizi) fondamentali della scuola sono incentrati in larga misura sullo studio dei kansetsu waza (tecniche di disarticolazione) e sul koppo jutsu (tecniche di rottura delle ossa), lasciando però anche spazio agli atemi (colpi al corpo) sempre nascosti all'interno delle tecniche, ed al nage waza (tecniche di lancio - proiezioni) che vengono studiati come sviluppo delle tecniche stesse. Tutte le azioni sono molto dirette, immediate e particolarmente dolorose e, anche se presenti, non sono contemplate molte tecniche di controllo in quanto l’obiettivo primario nella pratica è rendere inabile l’avversario il più velocemente possibile in modo da non dargli il tempo o la possibilità di utilizzare le sue armi.
Tutte queste caratteristiche fanno si che la pratica della scuola risulti semplice e di immediato apprendimento nei fondamenti anche ad allievi principianti risultando cosi' estremamente efficace sopratutto nell'ambito della difesa personale a prescindere dalle doti fisiche dei praticanti.
Per queste ragioni questa scuola è stata adottata all'interno dei corsi della Scuola di Formazione Insegnanti Tecnici in quanto risulta essere il giusto compromesso tra Tradizione Marziale ed efficacia sia in ambito pedagogico, sia in contesti legati al combattimento ed alla difesa personale.